Onorevoli Colleghi! - Il cinema italiano continua a perdere colpi rispetto allo strapotere del piccolo schermo e del cinema americano. Il fenomeno non è, tuttavia, da attribuire alla mancanza di professionalità, tanto che proprio il cinema americano, che fa della più rigorosa professionalità la sua bandiera, riesce ad assicurarsi sempre più spesso i nostri professionisti, costumisti, scenografi.
Il cinema è mezzo di espressione artistica, di formazione culturale, di comunicazione sociale; di conseguenza le attività di produzione, di distribuzione e di programmazione di film sono ritenute di rilevante interesse generale.
In Italia la Direzione generale per il cinema, istituita dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 441 del 2000, a seguito della riforma del Ministero per i beni e le attività culturali (e attualmente disciplinata dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 173 del 2004) rappresenta la struttura operativa di riferimento; tale struttura utilizza le somme stanziate per le attività cinematografiche dal Fondo unico per lo spettacolo e ha come obiettivo quello di promuovere lo sviluppo e la diffusione del cinema italiano e dell'industria cinematografica nazionale.
La presente proposta di legge intende incentivare la produzione e la distribuzione dei film di cortometraggio e mediometraggio, inserendoli nel circuito di esercenza esistente senza stravolgerne gli usi.
Il tutto andrebbe a favore delle giovani generazioni di registi, sceneggiatori, attori, professionalità varie e maestranze del campo, con vantaggi dal punto di vista